martedì 14 febbraio 2012

Curare i gay?



Lo psichiatra e psicoterapeuta Paolo Rigliano ha definito "storico" il Consiglio del maggio del 2010 in cui l'Ordine degli Psicologi della Lombardia ha assunto una posizione chiara sulle cosiddette "terapie riparative dell'omosessualità" dichiarandole incompatibili con il Codice Deontologico.
A detta dello stesso Rigliano, tale Consiglio è stato ispiratore per la realizzazione del suo nuovo saggio, scritto insieme a due psicoterapeuti, Jimmy Ciliberto e Federico Ferrari.
 
Il libro, dal titolo "Curare i gay?" edito da Cortina, denuncia gli "psico-integralisti" che pretendono di curare i gay usando metodi non scientifici e inefficaci, se non addirittura dannosi; denuncia le terapie riparative che tentano di trasformare la psicoterapia in una teopsicologia.
"Tutte le strategie che presumono di poter cambiare l'orientamento omosessuale in eterosessuale sono un elemento cruciale dei movimenti fondamentalisti religiosi: per quel loro viscerale rifiuto delle forme plurali che declinano il desiderio in modi infiniti di essere e di amare": queste le parole di Rigliano in un'intervista rilasciata a Repubblica l'8 febbraio 2012.Nella stessa intervista Rigliano spiega che ci sono due gruppi, fautori delle terapie riparative il cui guru, ricordiamo, è lo psicologo statunitense Joseph Nicolosi. Il primo gruppo, di matrice religiosa, è composto da accesi sostenitori di un Ordine naturale sacro, fissato per l'eternità da Dio, che impone un'unica forma assoluta di identità maschile e femminile; si tratta di nemici del cambiamento, nemici delle verifiche scientifiche, nemici delle teorie evoluzioniste e anche dell'emancipazione femminile negando, quindi, il messaggio evangelico dell'accoglienza e della valorizzazione dei diversi.
Il secondo gruppo è invece di natura laica; fa riferimento ad anacronistiche teorie psicoanalitiche di stampo omofobico. Si tratta di teorie rigide, deterministiche, ormai rigettate dalla stragrande maggioranza dei professionisti della salute mentale perché infondate scientificamente; sono quelle stesse teorie cui si rifanno i terapeuti riparativi di matrice religiosa.

Nel saggio gli autori propongono un modello di accoglienza in psicoterapia delle persone omosessuali; un modello basato su evidenze scientifiche che, nel rispetto dei diritti umani, mira alla valorizzazione; un modello valido per ogni rapporto di cura. Si tratta inoltre del primo testo che consente profonde riflessioni sull'integrazione tra fede, valori e identità omosessuale per i gay credenti.

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